a) Una ormai defunta signora era intestataria di una concessione cimiteriale a perpetuità (trattasi di loculo) nel cimitero del comune di Minturno (LT), che non ha un proprio regolamento di polizia mortuaria. La concessionaria al momento del decesso lasciava quali eredi due figlie, A e B, attualmente vive, anziane e in disaccordo che non hanno mai richiesto formale subentro.

b) Nel loculo attualmente “dovrebbero” essere tumulati i resti ossei dei genitori della concessionaria e sicuramente i resti ossei del marito della figlia A. Dico “dovrebbero”, perchè il cimitero, fino ad una certa data, non ha dettagliatamente archiviato la differenziazione di ciò che è presente nei loculi (a differenza di oggi) e la figlia A non ricorda se al momento della tumulazione dei resti del marito, avesse rinvenuto nel loculo almeno un feretro dei defunti nonni.

c) Il comune richiede sempre l’autocertificazione degli eredi del defunto concessionario, nella quale si dichiara il consenso alle operazioni richieste su apposita modulistica. Spesso un coerede dichiara in nome e per conto di altri.

1) Può la figlia B chiedere l’apertura del loculo in questione al fine esclusivo di ispezionarlo e consentire al cimitero di aggiornare il suo archivio, senza il consenso formale della figlia A?

2) La figlia B, a sua morte, può essere tumulata nel suddetto loculo su richiesta dei suoi tre figli, senza consenso formale della sorella A o degli eredi di quest’ultima nel caso fosse deceduta?

3) So che vale la regola della premorienza: potreste indicarmi la legge di riferimento?

4) La figlia B può obbligare sua sorella a traslare i resti del marito di quest’ultima in altro loculo, visto che la figlia A ne possiede già uno?

Agenzia di Servizi Funerari Vento – Minturno (LT)