Mi è stato comunicato oggi che lo Stato Civile dichiara che nostro padre è “vedovo, coniugato” , per coniugato si intende con la persona con cui si è sposato (dopo un anno e mezzo dalla morte di nostra madre, avvenuta nel 1993), dichiarano che, non essendo divorziato da nostra madre prima del decesso, anche se si è risposato con altra persona praticamente subito dopo la sua morte (dopo tre mesi già conviveva), a lui spetta la decisione per quanto riguarda la cremazione.
Quindi, riassumendo: nel 1993 muore nostra madre, dopo tre mesi dal decesso nostro padre va a convivere con un’altra persona, dopo un anno e mezzo si sposa con questa persona, ma a lui spettano dei diritti che noi figli, invece (che, a differenza di nostro padre, abbiamo anche un legame di sangue con nostra madre), non possiamo avere.
Praticamente, anche se, come avete spiegato anche Voi, risposandosi ha perso la vicinanza affettiva superiore ai figli, a noi figli viene negata ogni decisione.
Se allora vogliamo vederla come viene spiegato dallo stato civile, nostro padre a questo punto risulta bigamo, il che è contro la legge!
Potreste darmi delle delucidazioni al riguardo ed eventualmente indicarmi dove trovare la giurisprudenza al riguardo?
Noi vogliamo onorare nostra madre in questa fase e portarle rispetto, quel rispetto che da parte di “altri” non c’è stato né in vita né in morte.