Esumazione ordinaria – familiari irreperibili
Dobbiamo procedere con le operazioni di esumazioni ordinarie, abbiamo dato adeguata pubblicità tramite determinazione dirigenziale, elenco dei nominativi da esumare sul sito del Comune, affissione dei manifesti in ogni tomba a terra interessata e affissione degli elenchi dei nominativi da esumare apposti su ogni cancello dei cimiteri cittadini. Scaduto il tempo concesso ai parenti di presentarsi per avere informazioni e concordare le operazioni cimiteriali necessarie per il nuovo collocamento dei resti ossei o mortali, abbiamo fatto una ricerca anagrafica per reperire nominativi ed indirizzi dei parenti delle salme inumate che, nei termini prescritti, non si sono presentati. Il problema è che per quattro/cinque salme non abbiamo trovato nessun parente a cui scrivere . A questo punto come dobbiamo comportarci in riferimento all’esumazioni delle salme di cui non abbiamo trovato i parenti? Possiamo procedere lo stesso con i lavori di esumazione?
Comune di Santa Margherita Ligure (GE)
Fermo restando che bisogna vedere cosa dice il regolamento e il testo di una eventuale concessione, la procedura seguita è corretta, e quindi potete procedere.
L’unico punto sensibile è che la ricerca degli aventi titolo deve dimostrare che avete fatto tutto il possibile per rintracciarli, per cui non ci si può limitare a “non risultano nell’anagrafe comunale” ma bisogna aver individuato:
– il coniuge per primo, se vivente
– poi genitori e figli, che sono i parenti di primo grado del defunto
Se nel regolamento di polizia mortuaria avete individuato chi sono i familiari, e ad esempio non sono compresi i fratelli, potete fermarvi qui, in quanto non siete in grado di identificare ulteriori familiari-parenti di grado superiore (1).
Teniamo presente che gli aventi titolo se non hanno abbandonato la sepoltura (e in questo caso il Comune può agire di iniziativa) sono al corrente che la concessione è scaduta dal contratto di concessione (nel caso esista)(2), e pertanto vengono interpellati principalmente per conoscere se desiderano una collocazione diversa dei resti da quella per default, che è l’ossario comune; nel caso di resti inconsunti si mettono in campo inconsunti per da 2 anni (con l’uso di enzimi) a 5 anni, per poi passare in ossario comune, e di solito si mantengono i resti ossei in sacchi identificati in apposito locale per congruo periodo (da 6 mesi ad un anno) prima di versarli in forma indistinta in ossario comune, in modo che se per caso ci ripensano possono decidere altrimenti.
Da sottolineare che nel caso di fosse in campo comune di persone che avessero diritto ad una sepoltura gratuita per indigenza, la collocazione in ossario comune a fine periodo di permanenza in terra (non esiste la concessione per queste sepolture) è obbligatoria, soprattutto se al tempo non ci fosse stato interesse da parte dei familiari.
(1) i familiari sono un sottoinsieme dei parenti; chi decide della collocazione di un defunto, a qualsiasi grado di mineralizzazione sia giunto (o cenere) è la persona affettivamente più vicina al defunto, nell’ordine: primo il coniuge (o convivente more uxorio), poi i familiari in ordine di grado di parentela: per primi genitori e figli alla pari e via via. Decisioni a maggioranza. In mancanza di decisioni, il defunto va in fossa e dopo 10 anni in ossario comune, previa eventuale permanenza in campo inconsunti.
(2) per essere precisi, il recupero dei resti da una tomba costruita a terra, tipo cassone interrato, è una estumulazione, non una esumazione.
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