La scrivente esercita l’attività di Servizi Funebri in Augusta (SR); a seguito del decesso di un cliente occorso alla fine di ottobre 2016, la famiglia chiedeva al Comune, la tumulazione in una tomba di famiglia, che non fu possibile effettuare a causa della presenza di acqua piovana o d’infiltrazione di falda superficiale all’interno di tale tomba.

La Direzione del Cimitero impediva la tumulazione, richiedendo la caratterizzazione dell’acqua, atta ad individuarne le caratteristiche tipiche e la presa in carico del relativo costo, successivamente quantificato da ditte specializzate intorno a euro 1000,00 -1500,00 e dei costi del successivo smaltimento in apposito sito esterno.

La famiglia, non ritenendo giusto affrontare tale spesa, in quanto la tomba si trova all’interno di un’area cimiteriale comunale, non accoglieva la richiesta e comprava un loculo cimiteriale per la sistemazione della salma.

La sottoscritta chiede se, in base alle normative vigenti,  la caratterizzazione dell’acqua è necessaria e se spetta al concessionario della tomba, unitamente ai costi di smaltimento, come richiesto dal Comune; l’Ufficio Sanitario, interpellato dalla scrivente a scopo consultivo, si esprimeva “L’acqua contenuta all’interno della tomba si può benissimo aspirare e convogliare nel vicino campo d’inumazione”.

Impresa funebre