Tomba di famiglia, di cui nè il Comune nè il parente hanno l’atto di concessione. Da quanto risulta nella tomba (cio’ che è possibile vedere sulle lapidi molto vecchie) la morte piu’ antica sembra risalire al 1870. E’ probabile che ai tempi fosse stata stipulata una concessione perpetua (oggi non piu’ possibile) ma non riesco a risalire al fondatore. Oggi un parente mi chiede:
1) la possibilità di traslare nella tomba di famiglia il feretro della madre (che porta lo stesso cognome della tomba di famiglia, quindi ipoteticamente discendente del fondatore)  temporaneamente sepolta a gennaio 2021 in altro loculo nello stesso cimitero;
2) siccome la tomba di famiglia in questione è piena, il parente (non conosco però il grado di discendenza rispetto al fondatore) chiede di estumulare uno dei defunti piu’ vecchi, farlo cremare, creare un nuovo posto nella tomba per mettere la madre, e poi inserire le ceneri del defunto piu’ vecchio.
Il nostro regolamento di polizia mortuaria dice solo che “il diritto d’uso delle sepolture private è riservato al concessionario e alla sua famiglia, fino al completamento della capienza del sepolcro, salvo diverse indicazioni nell’atto di concessione”.
Chiedo come gestire tale richiesta, se è possibile procedere e come conciliare l’attuale normativa sulla durata delle concessioni a 99 anni con una probabile precedente concessione perpetua.

Comune di Toscolano Maderno (BS)