Nella primissima metà dell’800 la Famiglia Bianchi costruì nelle “Logge Patrizie” del Cimitero Monumentale di Vattelapesca (ex Stato Pontificio) una Tomba di Famiglia (Sepolcro gentilizio perpetuo) intestata alla Famiglia Bianchi.

In tale Tomba (con possibilità di contenere 22 defunti) vennero sepolti tanto i discendenti della Famiglia Bianchi quanto i cugini (discendenti ex sorore) Rossi – Bianchi, senza che venissero stabilite “quote” di proprietà: venivano sepolti, in pratica, tutti coloro che, nel tempo morivano.

Tizio e Caia Rossi – Bianchi, ultimi discendenti del ramo collaterale dell’originario fondatore Bianchi, nel 1948 cedono al Signor Sempronio Verdi (estraneo ad entrambe le due famiglie) il loro 50% di proprietà della Tomba di Famiglia con il consenso del Comune di Vattelapesca e tumulano, sino al 1982, tre persone della loro famiglia: Sempronio, Mevio e Ada Verdi, deceduta la quale nomina suoi eredi universali Pinco Azzurri e Palla Gialli che l’hanno assistita sino alla morte.

Nel testamento, tuttavia, il de cuius omette di citare il 50% della Tomba di proprietà della Famiglia Rossi-Bianchi acquistato dal suo consanguineo Sempronio Verdi.

Il Signor Azzurri e la Signora Gialli si rivolgono al Comune di Vattelapesca chiedendo di poter disporre della Tomba di Famiglia Bianchi/Rossi-Bianchi (e anche Verdi) sostenendo:

a) di essere eredi universali del de cuius;

b) che tra i beni ereditati v’è anche il 50% della Tomba Rossi-Bianchi (e, a questo punto, diventata Tomba Bianchi/Rossi-Bianchi e Verdi)

c) di non esservi più eredi né della famiglia Bianchi né della famiglia Rossi-Bianchi.

Il Comune di Vattelapesca rigetta la richiesta degli eredi Verdi in quanto:

a) trattasi di Tomba gentilizia e lo jus sepuhlcri riguarda i discendenti/consanguinei del titolare della concessione ed i suoi parenti (e il de cuius non è né parente né affine con i due richiedenti);

b) non v’è affatto estinzione di entrambe le famiglie Bianchi e Rossi-Bianchi (ma solo del ramo Rossi-Bianchi) in quanto il Signor Tazio Bianchi, discendente dall’originario fondatore, ha chiesto – ed ottenuto – di poter sepellire la propria defunta madre nella Tomba di Famiglia.

Accertata la successione patrilineare legittima e naturale del Signor Tazio Bianchi dal fondatore, il Comune di Vattelapesca riconosce al Signor Tazio Bianchi il diritto di sepoltura della propria defunta madre; la voltura del 50% della Tomba di Famiglia intestata alla Famiglia “Bianchi e Rossi-Bianchi” ma, essendo estinto il ramo collaterale “Rossi-Bianchi” vuole mettere all’asta il 50% della concessione relativa alla Tomba già appartenuta alla Famiglia Rossi-Bianchi, poi passata ai Verdi (entrambe estinte senza eredi).

Il Signor Tazio Bianchi sostiene non solo l’illiceità della cessione del 1948 fatta dai cugini Tizio e Caia Rossi-Bianchi (con una certa “complice superficialità” del Comune di Vattelapesca) in favore di Sempronio Verdi (personaggio molto in vista, all’epoca, e molto influente nel Comune di Vattelapesca) ma, soprattutto, censurò il proposito di bandire una gara (asta) avente ad oggetto il 50% della Tomba della Famiglia Rossi-Bianchi con il solo scopo di fare cassa.

Tazio Bianchi, il quale non ha nessuna intenzione di far estumulare le salme di Sempronio, Mevio e Ada Verdi (“acquirenti” degli ultimi due cugini e discendenti) perché, essendo passato tanto tempo, non vuole commettere abuso o fare questioni su un abuso commesso all’epoca, tuttavia egli obietta che

a) la Città di Vattelapesca (in realtà una località molto famosa del centro Italia) ha una lunghissima tradizione storica;

b) le “Logge Patrizie” furono create per accogliere tutte (e solo) le Famiglie Patrizie di Vattelapesca che hanno illustrato detta città;

c) il Cimitero di Vattelapesca è dichiarato “Patrimonio dell’UNESCO”;

d) già la “vendita” del 1948 – avvallato dal comportamento complice del Comune di Vattelapesca – fu un abuso perché, venendo alienata in maniera arbitraria ed illecita la metà di una tomba di famiglia (la parte del 50% della famiglia Rossi-Bianchi) tale vendita andava ad alterare la destinazione storica e sociale alla quale la tomba (ed il loggiato nella sua interezza) era stata originariamente destinata (raccogliere tutte le famiglie nobili di Vattelapesca);

e) se si accettasse il principio di poter bandire un’asta ogni 99 anni per vendere (e rivendere) il 50% della Tomba Verdi (ex Rossi -Bianchi) qualsiasi soggetto “borghese” arricchitosi (paradossalmente anche un malavitoso con un bel po’ di soldi) potrebbe acquistare il 50% della Tomba e trasformare, quella che originariamente era la Tomba della Famiglia Bianchi e Rossi-Bianchi un condominio aperto a chiunque.

Il Signor Tazio Bianchi, nel ribadire la destinazione originaria delle Logge Patrizie del Cimitero Monumentale di Vattelapesca, volte ad accogliere le famiglie nobili di quella città sottolinea che la destinazione dell’intero Loggiato non può essere cambiato accogliendo, al suo interno, soggetti che nulla hanno a che fare con tali famiglie:

sarebbe come accogliere nel Cimitero di Redipuglia dei civili!

Il Signor Tazio Bianchi conclude affinché anche il restante 50% della Tomba (la parte Rossi-Bianchi) venga volturato in suo favore cosicché il 100% della voltura ritorni nella sua Famiglia Bianchi.

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