Un cittadino richiede copia della concessione della Tomba di Famiglia ove sono sepolti il padre (Rossi Tizio) e la madre, morti negli anni ’80, e il nonno paterno morto negli anni ’30, per eseguire lavori di risanamento.

L’atto di concessione non è presente negli archivi.

L’unico “documento” che risulta dagli archivi comunali è un elenco scritto a macchina, probabilmente degli anni ’50, ove compare il nome dell’acquirente dell’area cimiteriale, riconducibile all’area della tomba di famiglia in oggetto, con la dicitura, esempio,  “Rossi Tizio e fratelli – data xx/xx/1933 – concessione PERPETUA – mt 1,50×2,00”.

Rossi Tizio ha 8 fratelli, nessuno in vita. Vi sono eredi.

Il richiedente ha 2 fratelli, 1 ancora in vita.

Nella tomba non vi sono spazi disponibili, ma l’intenzione è quella di recuperare gli spazi riducendo in cassettine o urne i resti mortali presenti.

Chi viene considerato concessionario/erede del concessionario?

Chi ha il diritto/dovere di prendersi cura del manufatto?

Chi ha il diritto di sepoltura?

Comune di Fossalta di Piave (VE)