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Diritto di decidere sulla collocazione di un defunto – jus eligendi sepulchrum 2
Mio padre vuole traslare i resti ossei dei suoi genitori, che sono attualmente sepolti in un loculo del cimitero del nostro paese, verso un altro loculo all’interno della propria cappella gentilizia, che ha fatto recentemente costruire all’interno dello stesso cimitero.
E’ l’unico erede diretto vivente (l’unico fratello è deceduto da molti anni). Può autonomamente richiedere la traslazione dei resti ossei semplicemente avvisando i nipoti (figli del fratello) oppure deve avere un loro consenso scritto?
Privato
La persona cui spetta lo jus eligendi sepulchrum, ovvero dove deve essere sepolto un defunto, a qualsiasi stato di mineralizzazione siano arrivate le spoglie mortali, compreso ceneri, e’ la persona affettivamente più vicina al defunto e per giurisprudenza consolidata, si intende prima di tutto il coniuge/convivente al momento della morte a meno che non si sia risposato, e in second’ordine genitori e figli del defunto, decisione a maggioranza se prima sepoltura, a meno che nel regolamento di PM non si richieda l’unanimità, unanimità per lo spostamento.
Da chiarire se se si tratta di resti ossei già in cassetta; se si tratta di feretri contenenti cadavere o resti mortali, dal punto di vista procedurale il discorso è un pò più complicato, ad esempio dipende se tumulati da più o meno di 20 anni, e bisogna tener conto se si tratta di una estumulazione straordinaria.
In questo caso, supponendo che i fondatori del sepolcro, ovvero i firmatari della concessione dei loculi dove sono sepolti attualmente siano stati i genitori o uno di questi, il diritto spetta all’unico figlio sopravvissuto; buona norma di convivenza civile avvertire gli altri parenti/discendenti in modo che se vogliono esprimere atti di pietas verso i defunti sappiano dove poterli fare.
Il fondatore della tomba di famiglia dove verranno trasferiti i resti ossei deve garantire l’accesso agli interessati perché possano svolgere atti di pietas verso i loro defunti, o non chiudendo la tomba o dando copia della chiave al servizio di custodia cimiteriale, o impegnandosi ad aprire la tomba su richiesta ogni qual volta necessario.
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