In una cappella gentilizia, costruita (ritengo nel ‘700 ma modificata alla fine dell’800) su di un terreno di proprietà  di una mia prozia, che sulla facciata riporta il nome della famiglia BERNARDINI, attualmente sono sepolti:

– la prozia (nubile)

– un suo fratello ( mio nonno),mia nonna, mio padre, mia madre ,mio fratello e mio figlio

– un suo nipote (figlio di un fratello di mio nonno) con la moglie ed il figlio

– una sua sorella con il marito ed il figlio

– un’altra sua sorella con la figlia ed il marito.

Fin dalla morte di mio padre (1958),ho provveduto alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Ora, non essendovi pi  posto per altre sepolture, ho anche fatto realizzare – sempre a mie spese –  sei  loculi con l’intenzione di trasferirvi, inizialmente, tutti i defunti (6) che non hanno il nostro cognome.

Due di questi sono mummificati e si avvicina il periodo di una nuova ispezione. Nel caso fossero ancora inesumabili, considerato che (come mi   stato riferito) le donne sposate non potevano vantare diritti (sic) e la sepoltura avveniva di norma solo per concessione del o dei parenti, posso chiedere che le salme vengano traslate in un cimitero? In caso di rifiuto posso legalmente oppormi?

Per le ultime sepolture (due negli anni ’70 ed una nel ’97), mi è  stata richiesta l’autorizzazione ed io stesso l’ho data verbalmente (purtroppo)nella convinzione di dare continuità  a quanto fatto dai miei predecessori.

Non dovrebbero neppure avere la chiave d ingresso perchè  per le ricorrenze e per le festività  religiose la cappella è  stata fatta trovare aperta dalla persona che provvede alla pulizia.

La particella catastale della cappella, ancora intestata alla mia prozia, faceva parte del terreno da lei lasciato ad un ente religioso e risulta oggi essere un residuo stradale in quanto circondata da strade comunali.

Ritenete che io ne possa acquistare la proprietà  esclusiva?

Aggiungo che tutto l’asse ereditario e le sostanze della prozia sono state destinate per testamento ad enti religiosi.